La sensazione più difficile è quella di sperare sempre in un giorno migliore!

Nel silenzio, anziché trovare le risposte, vedo accumolarsi solo domande su domande.

Parlo spesso di cammino perché lo vedo come la naturale evoluzione di noi stessi in funzione di un mondo che è continuamente in movimento.

Strade che ci aprono a nuovi scenari, porte che si aprono e poi si chiudono o avventure opacizzate da una deleteria apatia insaziabile.

È un percorso del quale conosco solo la partenza e ogni tappa potrebbe essere un bisogno transitorio o un crocevia dopo del quale tutto potrebbe cambiare.

Desidero la semplicità, ma vivo tra le complicazioni e trovo la pace solo nel distacco estemporaneo indotto.
Mia